La Grande Piramide

La terra rallenta, Aumento frequenza schumann e inversione dei poli

« Older   Newer »
  Share  
Hunter76Lima
view post Posted on 5/12/2008, 11:06 by: Hunter76Lima




Sono anch'io nella vostra barca .... anzi, a dire il vero ci sono appena salito

Quindi sicuramente sono l'ultimo a poter pontificare.

Semplicemente ho cercato una soluzione (personalissima) più plausibile per un'inversione del campo magnetico terrestre.

Il problema è che se ragioniamo con i dettami della meccanica classica kepleriana e le leggi dell'elettromagnetismo ci potremmo trovare di fronte a un problema di difficile identificazione.

Sappiamo bene che la materia oscura, secondo lo stato attuale delle conoscenze scientifiche, corrisponde al 95% dell'universo.
Un valore stimato, indubbiamente, e soprattutto di un'entità fittizia.
La chiamiamo materia perchè ragionando con le teorie classiche a disposizione possiamo spiegare i fenomeni che osserviamo in cielo introducendo questa componente aggiuntiva che si comporta come materia, e per di più oscura perchè in effetti non la vediamo e non sappiamo se si tratta effettivamente di materia o qualcos'altro

Quello che possiamo dire è che questa materia oscura genera dei campi di forze ed energetici che interagiscono con la materia conosciuta (o meglio, per fare tornare i conti tra le misure e i calcoli fatti con le teorie in vigore siamo costretti a introdurre della materia oscura)

Ora torniamo al nostro caso: come può un pianeta invertire il proprio campo magnetico terrestre?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo risalire all'origine; perchè la Terra, questo globo roccioso rotante, ha un proprio campo magnetico?

La teoria più accreditata è quella che sostanzialmente si tratti un campo di origine interna con 2 componenti prevalenti:

- la prima inducente, generata nel nucleo per opera di correnti elettriche nello strato esterno del nucleo (94% del campo totale)

- la seconda indotta, per effetto ferromagnetico del campo "nucleare" sullo strato solido di crosta terrestre

- esiste anche una terza componente, esterna e indotta, di origine atmosferica e superficiale per interazione con il vento solare, ma è una componente marginale

Viene esclusa la validità di un teoria alternativa "magnetica" (presenza di un gigantesco magnete al centro della Terra) originante il campo magnetico per 2 motivi:
- la temperatura del nucleo è superiore alla temperatura di Curie e ciò determina, di fatto, una perdita delle proprietà ferromagnetiche dei materiali ferrosi ivi presenti
- il campo geomagnetico non è esattamente dipolare, come ci si dovrebbe attendere nelle ipotesi del geo-magnete

Quindi, in effetti è un campo che ha origine nel nucleo: ma come mai ci sono queste correnti elettriche interne che generano il campo?
La teoria più accreditata è quella della dinamo autoeccitante.

Riporto testualmente da Wikiperdia:

"Ponendo in rotazione un disco di materiale conduttore intorno ad un asse e immergendolo in un campo magnetico, esso genererà una corrente elettrica indotta. Facendo circolare quest'ultima in una bobina con asse uguale a quello di rotazione, si genera un secondo campo magnetico che va a sommarsi al precedente in un processo di rafforzamento reciproco. Esiste una determinata velocità critica di rotazione del disco alla quale il campo prodotto rimane costante. Se tale velocità viene superata o viene diminuita, il campo tenderà a crescere indefinitivamente o a a scomparire rispettivamente"

In sostanza il campo indotto, una volta "innescato" si automantiene ad un valore pressochè costante, semprechè la velocità di rotazione del nucleo attorno all'asse si mantenga al valore critico.
Ma quale può essere la causa iniziale inducente?

Pesco ancora da Wikipedia.

"Si dovette attendere 30 anni perché tale teoria venisse applicata al pianeta Terra. Nel 1949 Edward Crisp Bullard pose tale dinamo nel nucleo esterno come responsabile del campo magnetico nucleare. Nel suo esempio la dinamo era costituita dal nucleo di ferro fluido e l'effetto rotazionale dato dalla forza di Coriolis. Per innescare il processo rimaneva da trovare una spiegazione al campo magnetico iniziale. Numerose e semplici possono essere le cause di un campo magnetico transitorio, sia di origine interna che esterna. Ad esempio esso potrebbe essere di origine solare oppure prodotto da deboli correnti indotte al confine mantello-nucleo da piccole variazioni di temperatura nel contatto tra cattivi conduttori, come i silicati, e ottimi, come i materiali nucleari. Tale teoria spiega benissimo le variazioni dell'intensità del campo, grazie alle fluttuazioni della parte fluida del nucleo, ma non le inversioni di polarità. Per spiegare anche quest'ultima particolarità un geofisico giapponese, T. Rikitake nel 1958 ed altre evoluzioni successive, portarono il numero delle dinamo a due, accoppiate fra loro. Esse producono nelle loro rotazioni due campi di segno opposto, il cui campo risultante sarà dato solamente dal prevalente tra i due, con alternanze e periodi di campo nullo"

Ora, sempre facendo riferimento al link da cui ho tratto gli estratti sopra riportati

(http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_geomagnetico)

possiamo dire che:
- il campo non è costante nè omogeneo
- le fluttuazioni/variazioni sono di tipo esterno (regolari, irregolari, temporanee), e tra queste annoveriamo il ciclo di 11 anni delle macchie solari, o di tipo interno (modifica dei monti interni al mantello al nucleo con effetti di deriva di cadenza secolare)

Tutto questo comunque non può giustificare l'inversione quasi repentina (in termini geologici) e apparentemente casuale (non periodica) del campo magnetico che si è verificata in passato.
Le possibili cause allora non possono essere che due:
- inversione della rotazione della Terra attorno al proprio asse (infatti il nucleo interno non può che ruotare coerentemente con l'intero globo, per ragioni di tipo inerziale, e quindi se dovesse invertire il proprio moto per causare l'inversione del campo, tutta la Terra dovrebbe seguire questa inversione di moto)
- un impulso magnetico esterno di forte intensità

Allora, la prima ipotesi la escludo perchè per la conservazione della quantità di moto dovremmo riscontrare una fortissima interazione gravitazionale / campo di forza che prima rallenta la terra e poi la fa girare al contrario, ma come potrebbe manifestarsi questa immensa forza senza scombussolare anche l'orbita della Terra stessa (e su questo non ci sono dubbi, non è mai cambiata, se non di poco, nel corso di milioni, se non miliardi di anni) e da che corpo celeste potrebbe derivare???

Per la seconda ipotesi, ho buttato lì quella eventualità astrusa di "dipolo magnetico galattico" (passaggio dall'influsso di un espansione polare all'altra) perchè non ho altra ipotesi plausibile per giustificare un'interazione elettromagnetica così forte.
Comunque il concetto di campo magnetico galattico non è poi così peregrina.
O magari, senza andare troppo lontano, dovremmo ricercare un'ipotesi più interna, variazioni fluidodinamiche del nucleo o di interazione solare speciale, ma anche per queste ipotesi dovremmo trovare delle cause plausibili.

Sta di fatto che l'attuale polarità (definità normale, periodo di Brushes) non ha subito inversioni di durata significativa da 780.000 anni a questa parte (vedi stratigrafia magnetica degli ultimi 5 milioni di anni nel link sopra citato) mentre nei periodi precedenti sono state numerose e di durata assolutamente variabile (eventi e escursioni documentate, di durata almeno di 30000 anni)

E' difficile pertanto determinarne una causa, meno che meno identificare questa causa con allineamenti astronomici vari (che hanno tutti la caratteristica di esser ciclici)

Se si tratta di eventi casuali che l'hanno prodotto in passato (come documenta la stratigrafia magnetica), non potrebbe trattarsi di impatti con asteroidi e/o meteoriti ???

Altra sparata. Se avete altre idee... :shifty: :shifty: :shifty:

Hunter76Lima
 
Top
54 replies since 17/12/2007, 13:36   6095 views
  Share