La Grande Piramide

L'informazione scientifica per il popolo, un articolo simpatico

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-Horus-
view post Posted on 30/1/2008, 13:45




Un acuto e sarcastico articolo di Corrado Malanga sui giornali "scientifici" per l'italiano medio (Focus, Newton, ec.) :sisi: :lol: :

CITAZIONE
Le vie dell’informazione sono infinite, ma la via dell’informazione scritta passa dalle immense foreste sudamericane. Infatti, se non ci fossero gli alberi non ci sarebbe la carta e se non ci fosse la carta nessuno potrebbe scriverci sopra.
Il rapporto con l’informazione scritta si è evoluto nel tempo da quando Gutemberg, inventando i caratteri mobili, riuscì a rendere industriale il prodotto stampato. Gutemberg non si rese conto di essere stato l’artefice della rivoluzione delle rivoluzioni. Intendiamoci bene: lui la rivoluzione non la voleva fare ma, dando involontariamente all’umanità il modo di comunicare a più basso costo, ha finito per permettere anche ai poveri ed agli ignoranti di farsi una certa cultura che prima era retaggio solo di pochi facoltosi, fortunati.
Quello che successe dopo lo sappiamo tutti, ma qualcuno non si è ancora accorto che le cose, ad un certo punto, invece di migliorare, come sarebbe stato plausibile pensare, sono andate degenerando.
È vero che abbiamo una quantità terrificante di informazione su carta, ma è anche vero che buona parte dell’informazione lascia a desiderare...
Molte sono le cause che hanno condotto a questo punto e, prima di tutto, la voglia di fare soldi da parte di imprenditori, editori, giornalisti e quant’altri hanno interesse di comparire con il loro nome scritto da qualche parte. D’altra parte, la necessità di fornire al "suddito" perché di sudditi si parla, la cultura volontariamente finta, depistante, alienante ed inutile, oltreché nociva, rappresenta una necessità del contesto sociale in cui viviamo.
Se da un lato, chi comanda sembra fornire strumenti di cultura che possano alleviarci dal condurre una grama esistenza, dall’altro sanno perfettamente che l’unico modo per continuare a comandare è quello di lasciarci nell’ignoranza. Ecco dunque la necessità di partorire una cultura per le masse, una cultura piena di messaggi depistanti, in grado di garantire il controllo subliminale della massa. Così nasce una certa sinergia di forze che produce la cosiddetta scienza dei poveri di spirito. I poveri di spirito, lo ricordiamo, sono quelli che si meriteranno il regno dei cieli perché si sono sempre fatti poche domande. I nostri "poveri di spirito" comprano dunque le riviste di scienza popolare, attirati da copertine luminose, sulle quali campeggia l’intervista fatta ai soliti noti scienziati di stato che anche radio e televisioni ci propinano in continuazione. Questi portavoce della scienza ufficiale sono stati autorizzati dal potere vigente a parlare a nome della scienza ufficiale e tutto quello che viene da loro detto è preso per oro colato.
Ma è giunto il momento di fare degli esempi concreti: prendiamo alcune delle nostre riviste di cultura scientifico-popolare e diamo uno sguardo agli articoli. "Quark", "Focus", "La Macchina del tempo", "Newton" da un lato e "Le Scienze" dall’altro.
Che tipi di articoli ci sono?
Semplicemente gli stessi su tutte le prime quattro testate. Incredibile! Le differenziazioni sono minime. I giornali sembrano tutti uguali. "Le Scienze" si differenzia, sia perché è storicamente nato prima, sia perché si fregia di essere in qualche modo portavoce dell’omonima testata americana che, se però la leggete, vi accorgerete essere un vero giornale scientifico, fatto per addetti ai lavori. Se "Le Scienze" voleva fare della scienza popolare, secondo me, non c’è mai riuscita. Io stesso, che lavoro nel campo della ricerca scientifica da anni, non riesco a capire neanche gli articoli che competono alla mia disciplina, perché la scrittura è criptica.
Su "Quark" numero due leggiamo: "Gli Italiani in cerca di ET", un articolo sul progetto Seti, un articolo sulla nostra capacità di ricordare, il classico articolo sul genoma umano, uno spazio dedicato a cosa succede su internet, l’immancabile puntata (di stile paleoastronautico-ortodosso) sulle mitiche piramidi e perché dobbiamo creare le scimmie transgeniche. Si scopre così che gli scienziati hanno creato una scimmia transgenica per poterla poi ammazzare con farmaci sperimentali e vedere cosa succede (neanche il dottor Hemmembergher, nei campi di concentramento nazisti, ci avrebbe pensato)... Ci si sbizzarrisce anche nelle spiegazioni sulla sessualità, con un articolo in cui si spiega perché non possiamo fare a meno delle donne. Meno male che ce lo spiegano loro, perché altrimenti facevamo come quella ditta di pannolini che dopo duemila anni ha scoperto che i maschi fanno la pipì in modo diverso dalle femminucce... Non può mancare un articolo sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche, in cui si spiega che possono essere pericolose, ma non si spiega perché ed in fondo si dice che ancora non si sa!
Apriamo "Focus" di Aprile, numero 102: Questa volta l’articolo sull’elettrosmog lo troviamo in copertina, con l’identico contenuto di Quark. È infatti importante dare l’impressione al lettore che la scienza ha tutto sotto controllo.
L’articolo sulla sessualità ci spiega perché le donne hanno un seno erotico! Lo so, è incredibile, ma se pensiamo alla spiegazione che da lo scienziato di turno è èancora più risibile. Si tratterebbe di un sedere anteriore... Oppure per ricordare all’uomo che davanti a loro c’è una donna (siamo a livello della storia dei pannolini di prima). Qui, l’articolo sulla genetica parla del sangue umano e ci si chiede... dove sta il sangue? C’è il solito accenno all’immancabile Big Bang dell’universo (articolo identico a quello di Focus). Poi c’è un articolo su cosa succede su internet (vedi sopra...) C’è pure l’articolo con l’immancabile citazione che gli scienziati hanno fermato la luce. Non so se avete notato come questi giornali si affannino a dire che la luce si può fermare mentre guai a dire che la luce si può velocizzare. Quindi un balzo nella paleoastronautica di stato, sui misteriosi geoglifi della Gran Bretagna ed un cenno al fenomeno dei crops dove si recita la seguente terrificante frase: "...Secondo alcune testimonianze, gli steli del grano, oltre a essere flessi sarebbero anche intrecciati. E secondo recenti rilevamenti, non confermati però scientificamente, attorno ai crops si rileverebbero campi magnetici". In queste parole ci sono più inesattezze che lettere dell’alfabeto! E finalmente si parla di fantasmi in un articolo di storia. Di storia? Purtroppo sì! "Soldati e misteri": I soldati sono stati veramente ammazzati in battaglia, ma quelli salvati dai fantasmi avrebbero avuto le traveggole. Il contenuto dell’articolo si può condensare così.
Passiamo a "La Macchina del tempo" numero tre, anno due: Al posto della scimmia transgenica abbiamo il cane killer fatto cattivo in laboratorio. Ovviamente, c’è l’immancabile articolo sul computer e su internet. E ancora le piramidi a pagina 112... (ma cos’è una fissazione?) Immancabili i cenni sulla fine del mondo ed il big bang, la conquista dello spazio da parte di un astronauta italiano, che nello spazio ci va a spese sue (roba da italiani). Non può mancare un pezzo sullo stop alla velocità della luce ed uno su Londra che non c’entra niente.
Ed ecco "Newton": "Esperimento impossibile ...È stata fermata la luce". Non avendo a disposizione piramidi vecchie, qui si fa un articolo su una piramide moderna, a pagina 118, opera teconologica del Cnr sull’Everest. L’immancabile aspetto sulla biologia e sul codice genetico. L’articolo sul comportamento umano, che ribadisce alcuni aspetti dei sogni, che con l’articolo sulle reazioni chimiche banalizzano pericolosamente alcuni concetti scientifici importanti. I sogni sono solo sogni ed hanno contenuti di tipo patologico; la chimica si spiega con i colori ed i disegni ma l’idea di introdurre concetti come le ossidoriduzioni, ad un lettore che non sa cosa sia un acido ed una base od un orbitale vuoto o pieno di elettroni e cosa sono gli orbitali... è veramente uno sforzo inutile.
Tutto quello che differenzia i contenuti di questi giornali sono immagini, dove la pubblicità appare confusa con gli articoli scientifici. La pubblicità diventa ossessiva, pagine intere di fotografie che hanno lo scopo di distrarre l’attenzione dal simbolismo subliminale. La maggior parte degli articoli sono così corti, ma pieni di piccole foto molto colorate.
Ritroviamo sempre i soliti personaggi. Dulbecco e la Montalcini, Piero Angela e famiglia, Garattini, il futurologo(?) Roberto Vacca. Vengono sovente citati il Cicap, la professoressa Haack, il Cisu eccetera.
Cosa capisce uno che legge questi giornali?
Semplice. Capisce che:
La scienza è facile perché può essere dominio di tutti.
Falso: perché c'è sempre chi non ha la possibilità di comprendere.


Che gli scienziati sono buoni e dicono la verità.
Falso: perché gli scienziati fanno solo l’interesse di chi da loro i soldi per fare la ricerca.


Che i telefonini, in fondo in fondo, non fanno male perché non si sa cosa fanno.
Falso: perché si sa perfettamente cosa fanno, attraverso lo studio di 18.000 referenze, già pubblicate su giornali scientifici.


Che la clonazione farà bene all’umanità.
Falso: perché farà bene solo a quei pochi che riusciranno a tener sotto controllo l’umanità.


Che si può andare alla conquista dello spazio con i missili Titan ed Arianne.
Falso: perché con questi mezzi, per fortuna, non si va da nessuna parte.


Che stiamo per conquistare lo spazio.
Falso: perché lo spazio non si conquista, ma si comprende.


Che si può ancora vedere la Madonna ma non si deve vedere un Ufo.
Falso: perché i fatti dimostrano il contrario.


Che la storia passata presente e futura è sotto controllo.
Falso: perché le scoperte di resti antichi mostrano ogni giorno di più che le teorie scritte sui libri, che riguardano la nostra storia, vacillano o sono già cadute da un pezzo. Il presente, tra mucche pazze, virus transgenici e guerre stabilite da anni a tavolino, a nostra insaputa, dimostrano che non valiamo più di esperimento di laboratorio. Per il futuro invece ci aspetta la clonazione, ci aspetta l’intorpidimento delle menti con l’uso di pubblicità subliminale e magari microchip nel cranio, resi obbligatori da qualche legge dell’ultima ora...
Esistono invece delle riviste che denunciano tutto questo, ma non riescono ad avere il consenso della maggioranza. Esistono riviste che parlano da anni dei proiettili all’uranio impoverito, dell’emergenza microonde, della pericolosità di essere punti da una zanzara transgenica o di diventare allergici ad un dermatofagoide transgenico, con possibilità di non essere più curati e morire così con una bella crisi anafilattica.
Dunque, perché queste altre riviste, che si chiamano erroneamente alternative, non hanno spazio in edicola o vivono attraverso il sostegno di pochi collaboratori tra sacrifici immensi? Ma perché sono riviste con articoli scritti "in piccolo" e poche figurine, che danno spazio ad una realtà scomoda. Se uno legge qualcosa si vuol distrarre e non vuole pensare che domani potrebbe morire di cancro. Allora, non è meglio fare qualcosa oggi, per evitare di crepare di cancro domani? Ma no... ci penseranno gli scienziati a salvarci.
È più comodo per la gente credere di poter diventare esperti in qualcosa leggendo queste riviste, invece di impegnarsi nello studio e nella riflessione, in un mondo in cui la globalizzazione conduce tutti ad essere identici?
Ma cosa succede alla nostra informazione? Un’informazione priva di senso compiuto che si rivolge al pubblico non per istruirlo ma per accontentarlo? Con lo stesso sistema che usa la televisione, in cui i programmi delle diverse reti sono tutti uguali, anche i giochini che danno soldi...
Tutti uguali. Perché il cittadino vuole quello e noi, del potere, gli diamo quello, così l’audience aumenta e facciamo: da un lato i soldi e dall’altro non diciamo cose che porterebbero all'inevitabile cambiamento culturale.
È di moda parlare delle piramidi? Il potere lo fa badando bene di non dare una corretta informazione. Dobbiamo vendere lavatrici ai marziani? Bisogna convincere la gente che andare a conquistare Marte è un’impresa da eroi, mentre è solo un’impresa che ha risvolti economico-politico-religiosi necessari a chi comanda e non certo al lettore "suddito" che, proprio perché è tale, non ha la forza e la capacità di rendersi conto fino a che punto il sistema si stia prendendo gioco di lui.
Dunque, le riviste di scienza popolare sono come i giornali di oroscopi: siccome non servono ce ne sono tanti e tutti uguali.
Sembra che più su un giornale vengano riportate notizie tendenziose e più il giornale abbia successo. Così anche con alcune pubblicazioni di carattere ufologico. Meditate gente, meditate...
Più sciocchezze ci sono scritte dentro e più qualcuno le sponsorizza. Ma se veramente è così, occhio alle riviste che non hanno alta tiratura, occhio a quelle che hanno difficoltà nell’uscire in edicola...
Questi motivi mi hanno spinto a pensare che, oltre la carta stampata, si possa fare qualcosa anche utilizzando Internet, perché almeno si risparmia la carta. Già, perché se molti giornali non esistessero e ci fosse solo l’informazione utile per tutti, sai quanti alberi della foresta Amazzonica risparmieremmo...?
"Ma questo è un sottoprodotto della civiltà... - potrebbe rispondere qualcuno - necessario per conquistare il progresso!" Ed a me viene da pensare: "meno male che i cinesi non fanno uso di carta igienica, altrimenti la foresta Amazzonica sarebbe già stata tutta distrutta...

http://www.edicolaweb.net/edic015a.htm

Edited by -Horus- - 30/1/2008, 17:12
 
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superVin
view post Posted on 18/2/2009, 07:35




DI PAOLO FRANCESCHETTI
paolofranceschetti.blogspot.com

1.Premessa. 2. La mia esperienza nei giornali 3. Alcune considerazioni sui quotidiani nazionali. 4. Solange le Brigate Rosse. 5. Il caso Sofri. 6. La mia vicenda persona. 7. Conclusioni.

1. Premessa
I mass media, siano essi la Tv o i giornali, non servono a veicolare notizie. Servono in realtà a NON dare le notizie importanti, a manipolare, corrompere, minacciare, e soprattutto a veicolare messaggi tra vari poteri dello stato.

Quando avevo venti anni leggevo anche due o tre quotidiani al giorno. E vedevo diversi telegiornali. Vedevo, ad es., TG 3 e Rete 4, perchè la loro diversità mi incuriosiva e mi illudevo che così avrei avuto un quadro più chiaro delle varie situazioni.
Leggevo, ovviamente, regolarmente anche Panorama e l’Espresso.



A un certo punto verso i 30 anni mi ero accorto che le notizie erano sempre uguali e non cambiava mai nulla.
Esempio. Un magistrato faceva un'indagine scomoda.
Partiva la consueta polemica sulla legittimità di pubblicare le intercettazioni, il magistrato veniva accusato di essere di parte e persecutorio, ecc… e regolarmente la polemica si spostava dalla sostanza dell’inchiesta del magistrato alla vita personale del magistrato, oppure ad altri particolari di nessun interesse.
Tipico, ad esempio, era il dibattito sui magistrati “che devono lavorare in silenzio”. Se il magistrato infatti rilasciava un’intervista…. Apriti cielo, cominciava un casino che non finiva più e nelle settimane successive la notizia importante diventava non la sostanza dell’inchiesta, ma il problema dei magistrati che devono lavorare in silenzio.
Un magistrato lavorava bene? Non importa. Arrivava sempre il solito Pannella a inveire contro la magistratura. Capirò poi che Pannella non a caso è nella Rosa nel pugno, e non a caso propose la candidatura a Gelli per fargli avere l’immunità parlamentare. Ma a quell’epoca che potevo capire? La candidatura di Gelli sembrava un gesto di protesta contro il sistema e il simbolo della Rosa… era così bello.

2. La mia esperienza nei giornali
Poi ho avuto un’esperienza diretta con i giornali.
Per due anni diressi una pagina universitaria su un quotidiano locale.
Mi pagavano bene e il lavoro mi divertiva in quanto dovevo dare notizie riguardanti l’università.
Un giorno arrivò una notizia più interessante delle altre, su alcuni abusi commessi dalla professoressa di una cattedra universitaria (peraltro erano abusi di cui tutti sapevano, anche io che non ero iscritto ne ero a conoscenza per sentito dire). Scoppiò un tale casino, ricevetti tali e tante pressioni, che mi ordinarono di pubblicare una (falsa… precisiamolo… FALSA) notizia di smentita. Minacciarono di togliermi l’incarico se continuavo. E finì così.
Morale. L’unica notizia veramente interessante che ero riuscito a pubblicare fino a quel momento me l’avevano censurata. E nessuno ebbe voglia di approfondire.
Decisi di continuare a lavorare per il giornale perché mi divertivo, ma decisi che, se volevano bugie, bugie avrei raccontato. Quindi da quel momento pubblicai solo notizie false. False interviste a falsi studenti, false lettere sentimentali a cui rispondevo. Talvolta mi divertivo a inventare inesistenti studi sul sesso di inesistenti facoltà americane, per poi inventarmi un contro studio che lo smentisse. Poi inserivo le vicende dei miei amici. Una mia amica mi raccontava che il ragazzo la tradiva? E io l’indomani pubblicavo la sua storia sul giornale (ovviamente cambiando il mio nome). Il mio amico Francesco aveva fatto il contrabbandiere di diamanti in passato, e poi il gigolò? Ecco che pubblicavo a nome del mio amico la sua esperienza, trasformando la sua terza media in una laurea in economia e commercio, il contrabbando di diamanti in un’esperienza di import ed export di preziosi, e il gigolò in un’attività di pubbliche relazioni, e con la sua “esperienza”, elargivo consigli a tutti i laureandi in economia e commercio.
Un’altra volta inventai una serie di corsi presso l’università popolare; ogni mio amico era diventato a seconda delle sue caratteristiche, il direttore di un corso. Ad es. La mia amica Giulia aveva tre uomini contemporaneamente? ecco che diventava direttrice di un corso per diventare monogami tutta la vita. Il mio amico Simone era impotente? Eccolo nominato direttore di un corso di sessuologia a prestazioni avanzate. La mia amica Gianna si incazzava una volta si e l’altra pure con chiunque? Eccola nominata direttrice di un corso di meditazione per donare relax e serenità alla mente. E se qualcuno mi avesse chiesto notizie più dettagliate sui corsi…. Avrei detto che il corso era stato soppresso.
Altri esempi.
Una mia amica (che poi diventerà la mia ragazza) mi invita a prendere una cioccolata e alla fine del pomeriggio mi disse: “non so perché ti ho invitato…l’ho fatto così, senza pensarci”. Io li per lì facevo finta di crederci, ma sapevo che l’invito a prendere la cioccolata era programmato da giorni. Allora l’indomani scrivevo un articolo dal titolo “Galeotta fu la cioccolata. Suggerimenti per far cadere in trappola la preda amorosa” dove ovviamente elencavo vari metodi di approccio compreso quello di invitare a prendere una cioccolata e poi dire “non so perché l’ho fatto… così… senza pensarci…”.
Insomma. Sapevo che con questo sistema non avrei mai vinto il premio Pulitzer, ma fu una delle esperienze più divertenti della mia vita. Per altro verso fu però una delle più avvilenti, perché mi resi conto che sui giornali chiunque in teoria può scrivere qualsiasi idiozia senza alcun controllo.
In realtà senza saperlo, stavo facendo con la mia cerchia degli amici quello che i giornali fanno nella lotta tra poteri occulti. Veicolavo messaggi. I miei articoli erano di volta in volta prese in giro al sistema, messaggi in codice alla mia fidanzata, ai miei amici, alla mia famiglia, sfoghi personali, ecc… Quando uscivano i miei articoli i miei amici leggevano il giornale dicendo “chi sarà la vittima oggi?”. Facevamo per scherzo, a livello locale, quello che i giornali fanno sul serio, ma a livello mondiale

3. Alcune considerazioni sui quotidiani nazionali
Francamente pensavo che il problema fosse il giornale in cui lavoravo e ingenuamente ritenevo che al Corriere della Sera o a Repubblica le cose fossero diverse. D’altronde il mio era un quotidiano che è riuscito a dedicare una pagina intera ad una donna che metteva le corna al marito prima del matrimonio; e siccome nell’articolo avevano citato il nome del paese, sostanzialmente rovinarono quella persona che fu costretta a trasferirsi altrove.
In un’altra occasione pubblicarono un servizio su una postina sorpresa per una serie di circostanze fortuite a fare l’amore con un’altra persona durante il lavoro… anche lì rovinando per sempre la reputazione del soggetto in questione.
Ancora. Una mia amica la sbatterono in prima pagina perché, con il marito, intratteneva rapporti scambisti con altre coppie. Si. Avete letto bene. In prima pagina.
In compenso non si fa cenno dell’arrivo della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra a Viterbo. Non si fa cenno dei troppi esercizi commerciali rispetto alla popolazione o dell’elevatissmo numero di sportelli bancari e di banche di investimento che, per una città prevalentemente agricola, è una cosa perlomeno anomala.
Nessuno ha mai pensato di indagare se nella città ci fosse una sede di Gladio in una caserma di Viterbo e che risvolti avesse questo fatto, né sulle origini rosacrociane della città, evidenti anche nella toponomastica del luoghi (ad esempio il mio studio è tra il quartiere “crocetta” e il quartiere “Santa Rosa”).
Stiamo parlando quindi di uno dei tanti corrieri locali che esistono in Italia; giornali che non esiterei a definire demenziali per il modo in cui conducono le notizie; non pubblicano nulla, ma in compenso talvolta piazzano in prima pagina notizie del tipo: “furto di spinaci al supermercato” e addirittura una foto a colori degli spinaci (pare inventata, ma purtroppo non lo è, giuro!).
Mi domandavo il perché di questo modo illogico di condurre un giornale locale. Mi domandavo come mai non ci fosse la volontà di migliorare la qualità complessiva del prodotto, il che poi – secondo la mia razionalità ingenua – avrebbe dovuto portare ad un aumento di lettori.

Mi accorsi ben presto, però, che anche nei quotidiani nazionali le cose non erano migliori. “Così in alto, così in basso”, recita un famoso detto. Cambia la dimensione delle notizie, ma il criterio è lo stesso Al posto di un furto di spinaci troviamo il furto di auto. Al posto della storia di corna della cittadina sconosciuta troviamo la storia tra Berlusconi e la moglie..
Quando, da avvocato, mi sono letto alcuni atti processuali di processi celebri (Dell’Utri, Andreotti, Berlusconi, ecc…) mi sono reso conto che le notizie sui giornali sono completamente inventate rispetto alla realtà processuale, che è assolutamente diversa.
Ad esempio il processo Previti, mediaticamente si è giocato quasi tutto sulle dichiarazioni di una testimone, Steania Ariosto; per mesi i giornali hanno discusso se tale testimone fosse attendibile o meno, ci hanno parlato dei suoi amori, dei suoi movimenti, ecc…
In realtà a leggere gli atti del processo si vede che la parte relativa alle dichiarazioni della Di Rosa sono poco più di tre o quattro pagine, a fronte di 500 pagine con prove schiaccianti; prove che vanno dai conti correnti bancari, ai testimoni, ad alcuni fatti di cui c’erano addirittura prove documentali incontrovertibili.
I giornali hanno cioè volutamente deviato l’attenzione su questioni secondarie, dando ad intendere che tutto si giocasse sulle dichiarazioni di un testimone. Nulla di più falso.

Poi ho notato che i giornali hanno volutamente evitato alcune vicende eclatanti. Ad esempio poco o nulla è uscito sul fatto che Berlusconi e Dell’Utri sono stato indicati da alcuni pentiti come mandanti delle stragi del 92 e 93. Il procuratore era Tinebra, il quale archiviò tutto ed ebbe poi un incarico nel governo Berlusconi. A parte Travaglio, nessuno ha mai sottolineato una cosa del genere. E i giornali, che tuonano spesso per delle cazzate e dedicano mesi a vicende di nessuna importanza per il cittadino, come il caso Cogne o il caso Englaro, dovrebbero nutrire un certo interesse per un procedimento che riguarda addirittura Berlusconi. O no? Magari per poi dire che era tutta una bufala. Ma a me come cittadino interessa di più sapere come, quando e perché Berlusconi è stato accusato di essere mandante della strage di Capaci e Via D’Amelio, rispetto al colore del pigiama della Franzoni.
Invece pare che queste cose non interessino nessuno. Perché Vespa dedica decine di puntate al caso Cogne e nessuna al caso Berlusconi.

Un’altra cosa che trovavo assurda, e di cui solo da poco ho avuto la spiegazione, è il motivo per cui i giornali si ostinano a fare dei titoli a tutta pagina su notizie come “Natale. Il santo padre augura la pace a tutti gli uomini”; oppure… “Capodanno. Napolitano si augura più dialogo tra le forze politiche”.
Credo che siano secoli che tutti i papi augurano sempre la pace a Natale, ed è da quando è nata la democrazia che tutti si auspicano sempre un maggiore dialogo tra le forze in campo.
Quindi non sono mai riuscito a capire la logica per la quale un direttore di giornale decide di pubblicare simili stronzate. Se io fossi un direttore mai metterei in prima pagina il Santo padre che si augura la pace.
Ora ho capito il perché ma su questo punto ci torniamo fra poco.

Altri misteri. Il caso Andreotti. Andreotti è stato giudicato in rapporti con la mafia fino al 1980, ma il reato è stato considerato prescritto. Ora delle due l’una: o la notizia è vera o è falsa. Ma se è vera mi sono sempre domandato come sia possibile che Andreotti continui ad essere chiamato a parlare a trasmissioni televisive, che scriva sui giornali, ecc… Io mi vergognerei a fare un giornale in cui Andreotti pubblica una sua opinione. Invece niente… tutto procede come se niente fosse successo.

E le centinaia di miliardi di euro che lo stato doveva recuperare dai gestori di Slot machine? Che fine hanno fatto? Cosa si sta facendo per recuperarli?
Nulla.
Non si sa mai nulla, e tutto è sempre uguale a prima, qualsiasi cosa succeda.

La conclusione della mia avventura al giornale locale coincise anche con la conclusione della mia lettura di giornali e telegiornali, di qualunque tipo, fossero essi nazionali e locali. Dopo anni riuscivo – come tutti immagino – a prevedere cosa sarebbe successo, cosa sarebbe stato detto, a da chi, e quali provvedimenti avrebbero preso. Quindi la lettura dei giornali era diventata semplicemente inutile.

A un certo punto ho fatto un salto… di qualità. Cioè ho vissuto in prima persona delle vicende di cronaca. E ho amici che hanno vissuto altre vicende sempre in prima persona.
La cosa che mi colpì, negli anni, è che tutti i protagonisti di vicende mediatiche, senza distinzioni, raccontano sempre la stessa cosa: cioè che la vicenda è stata distorta e riportata dai mass media in modo totalmente diverso rispetto alla vicenda reale.
Ora vi racconto come ho vissuto alcune vicende.

4. Solange e la Brigate rosse.
Qualche anno fa Solange consegnò alla magistratura alcune registrazioni che riguardavano dei colloqui avuti con un ex brigatista, Manlio Grillo. Costui, oltre ad autoaccusarsi di alcuni omicidi, coinvolgeva diverse persone in alcuni dei fatti di sangue più importanti della storia recente d’Italia. Solange si affidò all’avvocato Carlo Palermo che, grazie a quei nastri, riaprì il caso del rogo di Primavalle. Si aprirono quindi due filoni processuali, quello civile e quello penale. Furono imputate diverse persone, tra cui alcuni politici, un giornalista che tuttora dirige programmi TV di un certo rilevo, e personaggi vari. In altre parole: processualmente ci sono persone, che stanno in parlamento, o che compaiono in prima serata conducendo programmi televisivi che rischiano l’ergastolo. Ma nessuno ne sa nulla.
Repubblica e la trasmissione televisiva Matrix dettero un certo rilievo alla vicenda, omettendo le cose più gravi però. In pratica… il giornale non si era occupato di nulla di rilevante.
In quei giorni il Corriere di Viterbo, venne a conoscenza di questi fatti, e pubblicò la notizia delle registrazioni con un titolo in prima pagina: “Si chiama Solange Manfredi la donna che ha incastrato Manlio Grillo”.
Dato che a Viterbo non succede mai nulla (o meglio… dato che non succede mai nulla che vada a finire sul giornale) mi immaginavo che nei giorni successivi ci sarebbero stati altri articoli e interviste. Invece niente. Silenzio. Della vicenda non se ne è occupato più nessuno. In pratica sia Repubblica che il corriere di Viterbo hanno fatto calare il silenzio stampa sulla cosa.
Solo dopo molto tempo abbiamo capito che, semplicemente, probabilmente c’è stato un ordine dall’alto per far calare il silenzio sulla vicenda. A seguito di questi fatti Solange è stata minacciata, intimidita, e per motivi diversi, hanno tentato di ammazzarla. Ma nessuno se ne è occupato, neanche a livello locale.
In compenso, i giornali locali continuano ad occuparsi di furti di spinaci.

5. Il caso Sofri.
Connessa alla vicenda BR c’è la vicenda Sofri. Per chi non lo sa, ricordiamo che Sofri, un rappresentante del movimento Lotta continua nei cosiddetti anni di piombo, è stato in carcere diversi anni, condannato come mandante dell’omicidio Calabresi. Nelle sue registrazioni Grillo sostiene che Sofri è innocente, né c’entrano niente quelli di Lotta continua, ma sono state le BR. Vero o no che sia, c’era comunque da aspettarsi che qualcuno, poliziotti, giornalisti, o altri, si preoccupassero di andare da Sofri a dirgli: “scusa Adriano ma qui c’è qualcuno che dice che tu sei innocente; in fondo è quello che tu sostieni da anni. Approfondiamo?”.
Un accenno al fatto che registrazioni di Grillo coinvolgevano Sofri comparve su un quotidiano (non ricordo se “Libero”, o “Il giornale”).
Ma misteriosamente Sofri non venne informato da nessuno.
A me francamente questa cosa è apparsa senza senso.
Vi dico anche altrettanto francamente che un bel giorno, incazzato per questa ingiustizia, mi sono messo a cercare un indirizzo mail, o un recapito qualsiasi di Sofri, per avvertirlo.
Nulla di nulla. Non sono riuscito a trovare un recapito.
Nessuno l’ha avvertito.
In compenso sui giornali, nel 2007, è apparsa una polemica sulla necessità di dargli o meno la grazia, con il Ministro Castelli che non gliela voleva dare, e altri parlamentari che invocavano il provvedimento di clemenza. Ma nessuno si preoccupò, nella polemica che ne seguì, di tirare fuori le dichiarazioni di Grillo.
Capirò dopo il perché di tutto questo.

6. La mia vicenda personale.
Un’altra cosa che non quadra, ma che adesso quadra alla luce di tutto ciò che so, è il disinteresse per le questioni che trattiamo.
Mi spiego.
Ipotizziamo che tutto ciò che diciamo sia un invenzione e io sia un folle e chi legge i miei articoli lo sia altrettanto.
Tuttavia un quotidiano locale che, quando va bene, si occupa di una rissa al bar e di tradimenti tra coniugi, o al massimo mette in evidenza la notizia di un giovane assessore che è caduto dalla moto (e che non si è fatto nulla essendo rimasto illeso) potrebbe ben pubblicare una notizia del tipo “avvocato viterbese sostiene che il delitto di Canino è stato commesso da un’organizzazione chiamata Rosa Rossa”. Sarebbe sempre più interessante rispetto ad un furto di spinaci.
Oppure, per fare un altro esempio, visto che abbiamo detto in un articolo precedente che il film di Benigni “Il mostro” veicola in realtà dei messaggi relativi alla Rosa Rossa, potrebbero fare un bell’articolo del tipo: “avvocato di Viterbo accusa Benigni di essere coinvolto nei delitti del Mostro di Firenze”; al che poi potrebbe seguire una bella smentita da parte mia “no, veramente non ho detto che è coinvolto; ho detto che quel film veicola dei messaggi; se poi Benigni ne sia consapevole o no è una questione diversa”.
Oppure: “avvocato Viterbese sostiene di essere stato vittima di un tentato omicidio e che il mandante è un PM a cui aveva inoltrato una denuncia”. Un bello scoop no?
Invece su queste questioni c’è il silenzio, per il semplice fatto che qualora se ne parlasse, poi magari la gente potrebbe cominciare a sospettare qualcosa. Infatti, anche se una notizia è posta in forma dubitativa o negativa, c’è sempre il rischio che qualcuno non ci caschi e sospetti che le cose stiano diversamente. Un po’ quel che successe al tempo della questione Di Bella (il medico che ha scoperto una cura contro il cancro); nonostante i giornali e le TV avessero fatto una terribile campagna contraria, deridendo la figura di Di Bella e considerandolo un ciarlatano, molta gente ha capito che forse la terapia funzionava. Perché le persone, nonostante la massiccia opera di disinformazione a cui siamo abituati, hanno capito che i mass media ci prendono in giro, e quindi spesso sanno leggere tra le righe molto di più di quanto i giornalisti vorrebbero. E infatti davanti allo studio di Di Bella ci sono file di chilometri di pazienti. Mentre davanti ai nostri oncologi tradizionali per fortuna ce ne sono meno.
Quindi su molte questioni il silenzio è preferibile rispetto al parlarne sia pure in chiave negativa.

7. Conclusioni.
Alla fine ho capito il sistema. Ci sono voluti anni ma ho capito.
I giornalisti non sono pagati per dare le notizie ma per non darle. Perchè se le danno veramente li ammazzano. Come hanno ammazzato Walter Tobagi, Ilaria Alpi, Italo Toni, Graziella de Palo, Pecorelli, Mauro Butto, Mauro Rostagno, Giuseppe Fava, Peppino Impastato, tanti altri che ora non ricordo ma che facevano veramente il loro lavoro e credevano in quello che facevano.

Se esce una rivoluzionaria scoperta contro il cancro i giornali tacciono. Anche perché se parlassero il giornalista verrebbe ucciso e il direttore rimosso.
Se ministri o parlamentari vengono scoperti in un traffico clandestino di bambini, la notizia non verrà mai alla luce.
La composizione della Banca d’Italia è stata tenuta “riservata” per anni e nessun giornale se ne è occupato fino al 2005.
I giornalisti sono pagati per non parlare delle scie chimiche, per non parlare dei rapporti tra massoneria e criminalità, per non parlare del sistema bancario, per non dare la notizia delle imminente crisi economica (notizia che su Internet girava da anni ma che nessun giornale si è mai preoccupato di dare), per non denunciare i misfatti dei potenti, per non farci sapere che fine fanno le migliaia di bambini che scompaiono ogni anno, per non farci sapere il reale motivo di tutti questi “omicidi in famiglia”.

I giornali inoltre non veicolano notizie. Veicolano messaggi.
Nei messaggi di Capodanno, o di Natale, ecc., spesso Papi e presidenti della repubblica convogliano messaggi in codice di altro tipo.
Ho capito così, ad esempio, perché i cardinali si arrabbiavano con Giovanni Paolo II quando lui non seguiva l’iter del discorso che gli veniva preparato. La trovavo una cosa senza senso. Nella mia logica semplicistica al papa dovrebbero preparare un discorso per evitare di fargli fare la fatica; ma nell’eventualità che lui vada a braccio tutti dovrebbero essere contenti. Ora invece ho capito che le contestazioni venivano dal fatto che non seguendo il canovaccio predisposto, poteva succedere che il messaggio in codice veicolato ad un altro potere (ad esempio governo, massoneria, ecc…) non andasse a segno.

Nei giornali vengono utilizzati simboli, codici, e messaggi, che sono chiari solo a chi è a conoscenza della Cabala e del linguaggio segreto usato dai mass media.
Non è un caso che Guzzanti, in una puntata del “Caso Scafroglia” dicesse “al decimo minuto collegatevi al programma di Bruno Vespa Porta a Porta; mi raccomando portatevi il decriptatore, se non l’avete rotto, altrimenti poi non ci capite niente”.
Pareva una battuta ma non la era affatto. Era la verità. E’ grazie alla conoscenza di questo linguaggio che persone come la Carlizzi sono riuscite ad anticipare delitti come quello di Cogne e altri ancora.
Io ancora non sono riuscito a decriptare i messaggi per intero, perché per arrivare a capire il linguaggio occorrono anni di studi, e la conoscenza della Cabala, dell’astrologia e di altri testi fondamentali (credo che tra essi figurino il Sogno di Polifilo, di Francesco Colonna e la Steganografia di Tritemio, ma senz’altro ce ne sono altri che non ho individuato).
Chi ha seguito il nostro blog ha potuto spesso vedere come viene costruita una notizia. Per la morte di De Andrè ad esempio hanno confezionato un TG il cui messaggio era chiaro “lo abbiamo ammazzato noi”; a parte le rose rosse sulla bara che compaiono insistenti, abbiamo l’apparire del numero 8, e poi la sapiente scelta delle canzoni (guarda caso anche la canzone di Battisti scelta per l’occasione parla di una rosa rossa).

Di 2000 omicidi l’anno circa, i mass media riportano quindi solo quelli della Rosa Rossa.
Cogne, Erba Meredith, Garlasco, Mostro di Firenze, ora il recente delitto di Canino, sono tutti delitti di questa organizzazione e quindi la notizia serve non ad informare ma a veicolare un messaggio a chi si deve occupare del caso, a indirizzare l’opinione pubblica verso determinati interessi, ecc.
Uno dei misteri della mia vita, ad esempio, era il quotidiano “Il Foglio” di Ferrara. Ottima l’idea di fare un quotidiano di 4 pagine. Ma mi ero sempre domandato perchè almeno due di quelle pagine fossero composte da frasi smozzicate e incomprensibili, testi senza senso, e un collage di concetti senza apparente ordine logico. E soprattutto, in certi numeri, uno non trova neanche una notizia degna di questo nome. Il mistero era soprattutto come facesse quel quotidiano a fare 20.000 lettori.
Se uno vede la cosa nel senso dei messaggi veicolati attraverso il quotidiano, allora tutto ha un senso.
Se uno poi ha presente che le vere notizie, non devono essere pubblicate, il cerchio si chiude.
Nessuna notizia. Ma solo messaggi.

Ora ho capito che Sofri se ne frega di far sapere la verità per il semplice fatto che la verità la conoscono tutti, nell’ambiente dei cosiddetti poteri occulti. Lui sa che non ha fatto nulla ma lo sanno anche tutti gli altri nell’ambiente. La lotta, e il dialogo, si svolge tra poteri occulti, all’insaputa del cittadino. Sofri cioè gioca con la logica dei poteri occulti, non con quella dei cittadini normali. E non ha bisogno di far sapere qualcosa al cittadino.

Ho capito che Andreotti sa che il suo processo non è stato un vero processo. E’ stato un avvertimento che il sistema gli ha mandato per qualche motivo, per bruciarlo. Ma siccome a livello politico i parlamentari sono tutti nella stessa identica situazione e non sono meno colpevoli di Andreotti, tutto procede come se niente fosse. Ecco perché non succede quello che la logica di una qualunque persona normale si aspetterebbe (cioè le sue dimissioni dal parlamento richieste a gran voce da tutti i parlamentari). Perché nella logica dei poteri occulti un processo è solo un evento voluto dal sistema, per avvertire la persona o screditarla, ma non per fare giustizia.

I giornali e la TV sono mezzi di disinformazione, per controllare le masse e asservirle al potere. E’ una realtà che a venti anni mi pareva fantascientifica.
Se un giornale riporta una denuncia fatta a qualcuno, o un processo, non è per dare la notizia; è per avvertire, minacciare o intimidire la persona coinvolta.
Ma oggi mi rendo conto, invece, che non è un paradosso. E’ la verità.

Ovviamente non tutti i giornalisti si rendono conto di questo stato di cose. Spesso un giornalista come Remo Croci non sa che è grazie all’acronimo del suo nome che si occupa del delitto Meredith a Perugia. Non so se Rossana Rossanda sappia il suo ruolo, quando firma un articolo dal titolo “La rosa rossa il futuro della sinistra” pubblicato sul Manifesto. Oppure per fare un altro esempio, dopo la strage sull’autostrada dell’8/8/08, in cui morirono sette persone, i Tg intervistarono un camionista di nome Carlo Massone, probabilmente né il camionista né (forse) l’intervistatore erano consapevoli del loro ruolo.

Molti giornalisti per anni non si accorgono di nulla. Intuiscono la verità il giorno che portano al direttore un articolo più scottante di altri; un articolo che – pensano in cuor loro – farà la loro fortuna. Ma che invece fa la loro rovina o, nel migliore dei casi, non verrà mai pubblicato.
Quando i giornalisti cominciano a capire come funzionano le cose a quel punto si profilano due strade. Essere estromessi dal sistema, oppure adeguarsi.

Dal momento che oggi viviamo nell’era di Internet, e quindi l’informazione circola libera anche contro la volontà dei giornali e delle TV, dovranno approvare al più presto, nei prossimi mesi, delle leggi che chiudano i blog e i siti di informazione alternativa.
Molte persone hanno capito che la vera informazione arriva da Internet, dove le notizie ancora circolano senza censura. E nonostante i giornali si affannino a dire che su Internet si trova di tutto, noi sappiamo che la stessa cosa avviene per la carta stampata, dove ciascun giornalista può inventarsi quello che vuole.
La tecnica per distruggere la libertà di informazione sarà la solita. Creeranno loro il problema, e loro daranno la soluzione.
Faranno scoppiare scandali riguardanti la pedofilia, o la mafia, o altro, sui siti come you tube, face book, sui blog, e poi con la scusa di proteggere il cittadino chiuderanno tutto. Si chiama tecnica del problema-reazione-soluzione.
Adesso, per esempio, solo di recente ho capito il segreto del film Quarto potere. La parola segreta che nessuno riusciva a capire che celava il segreto del potere dei mass media. Rosa bella, in inglese rosebud, Bocciolo di rosa.





Paolo Franceschetti
Fonte: http://paolofranceschetti.blogspot.com
Link: http://paolofranceschetti.blogspot.com/200...a-in-venti.html
17.02.2009
 
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nightghost
view post Posted on 18/2/2009, 16:18




bellissimo come testo supervin... l'ho letto tutto e veramente di gusto...

ovviamente hanno già provato a chiudere facebook youtube, e vari blog.. facendo leggi ecc... per ora non ci sono riusciti... speriamo non ci riusciranno mai!
 
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superVin
view post Posted on 18/2/2009, 16:50




per il momento chi detiene i giochi del Burattinaio lascia andare così forse la nostra crescita consapevole deve passare da questa strada....
 
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nightghost
view post Posted on 18/2/2009, 20:34




a me non piace l'idea di concentrare tutto in un "burattinaio"... funziona così perchè tutto è strutturato così, non deve esserci per forza qualcuno sopra di tutti che controlla.. è un gioco di gruppi sociali, un intreccio di poteri e guerre mediatiche... poi magari potrebbe essere come intendi tu, però io preferisco pensarla così, mi pare piu logico :)
 
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-Horus-
view post Posted on 20/2/2009, 12:23




Anche a me è piaciuto molto, anche se sinceramente io non penso che esista un codice cabalistico-massonico con cui vengano divulgate (addirittura inconsapevolmente) le notizie.
Io penso più semplicemente che la gente preferisce sapere gli ultimi gossip su Garlasco piuttosto che prendersi la responsabilità e l'impegno di sapere perchè è stata fatta la guerra in Iraq (perchè c'è gente che ancora non lo sa). Insomma, io personalmente penso che il movimento parta dal basso (con la benedizione dell'alto) e non esclusivamente dall'alto.
 
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nightghost
view post Posted on 20/2/2009, 19:02




si, però secondo me c'è anche un atto "istruttivo" che ha abituato o educato la gente a ricercare cose piu banali ed inutili... e se non è stata una cosa voluta, ci si è arrivati casualmente con l'evolversi di questo sistema sociale..
 
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6 replies since 30/1/2008, 13:45   138 views
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